lunedì 8 luglio 2013

ROCK PSICHEDELICO


Il rock psichedelico è un sottogenere della musica rock sviluppatosi contemporaneamente negli Stati Uniti e nel Regno Unito fra gli anni sessanta e settanta. Si ispira alle esperienze di alterazione della coscienza derivanti dall'uso di droghe come cannabisfunghi allucinogenimescalina, e soprattutto LSD.
Ma "psichedelico" non fu solo un genere musicale, fu anche e soprattutto un periodo storico e sociale, una filosofia e uno stile di vita derivato dalla beat generation nata a metà degli anni '60. Fu un fenomeno prima sociale e culturale, poi musicale, fatto di concetti fortemente innovativi per l'epoca: pace, amore libero, musica, hippies, capelli lunghi, misticismo e amore per la natura, i fiori, i colori forti, desiderio di aggregazione e, buon ultimo un pò di antimilitarismo.

Il nome


Il termine psichedelico (dal greco: ψυχή, psyché, "anima" e δηλῶ., dēlô, "rivelo") si riferisce alle esperienze di alterazione della coscienza causate da allucinogeni e altri stupefacenti e intese spesso come un affiorare, attraverso la modifica della percezione, di livelli profondi e altrimenti nascosti della psiche. Il primo uso esplicito della parola per descrivere un genere musicale si deve al gruppo "acid-folk" Holy Modal Rounders. 


L'invenzione dell'espressione "rock psichedelico" viene invece solitamente ricondotta ai 13th Floor Elevators, che nel 1966 pubblicarono un album dal titolo The Psychedelic Sounds of the 13th Floor Elevators.

Fondamentale il contributo dato da gruppi come i Pink Floyd che hanno portato questo genere ad elevati livelli di perfezione stilistica.

La parola "acido" (acid) in espressioni come acid rock è sostanzialmente equivalente a "psichedelico", benché in realtà indichi un preciso sottogenere del rock psichedelico sviluppato negli Stati Uniti; gergalmente (in inglese come in italiano) si riferisce ad alcuni tipi di allucinogeni e, per estensione, a tutte le esperienze indotte da stupefacenti.

Caratteristiche




Il rock psichedelico era in genere concepito come musica suonata sotto l'influsso di sostanze stupefacenti e da ascoltare in una analoga condizione. L'assunzione filosofica, implicita o esplicita, era che questa uguale condizione del musicista e dell'ascoltatore consentisse una comunicazione artistica a un livello particolarmente profondo, e irraggiungibile dalla tradizionale musica "lucida". In relazione a questo atteggiamento va anche letta l'importanza attribuita da alcuni musicisti a piante psicotrope come il peyote, associato ad antiche tradizioni sciamaniche dei nativi americani e quindi dotato di una valenza spirituale e metafisica specifica (la tradizione dei nativi americani gioca per esempio un ruolo fondamentale nella simbologia psichedelica dei Doors).

Il panorama rock psichedelico è piuttosto eterogeneo. Diversi gruppi e artisti hanno reinterpretato in chiave psichedelica diversi sottogeneri di musica rock: fra i generi di riferimento più frequentemente adottati vanno citati il blues-rock (Doors, in parte i Pink Floyd), l'hard rock, e il jazz rock (Gong). Vi sono differenze anche rispetto alle modalità di rappresentazione musicale dell'alterazione di coscienza; alcuni artisti si sono avvalsi di espedienti tecnici volti a creare suoni particolarmente insoliti, usando in modo "esasperato" effetti sonori all'epoca quasi inediti come delay e phasing, o inserendo nei brani registrazioni riprodotte all'indietro o a velocità modificata, voci o altri rumori, e così via. I testi dei brani sono spesso esoterici e descrivono sogni, visioni, o allucinazioni, come nel classico Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles:

(EN)
« Picture yourself in a boat on a river
With tangerine trees and marmalade skies
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with caleidoscope eyes »
(IT)
« Immagina te stesso in una barca su un fiume
con alberi di mandarino e cieli di marmellata
qualcuno ti chiama, tu rispondi lentamente
una ragazza con gli occhi caleidoscopici »
(The Beatles, Lucy in the Sky with Diamonds)

Un altro approccio, talvolta complementare, consisteva nell'alterazione della struttura musicale dei brani, spesso caratterizzati da lunghe sezioni strumentali (si pensi per esempio a Dark Star dei Grateful Dead), passaggi dodecafonici o rumoristici, e via dicendo. 


Nelle esibizioni dal vivo venivano spesso utilizzate particolari illuminazioni di scena o altri elementi coreografici inusuali (si pensi per esempio alla spettacolare ambientazione di Pink Floyd: Live at Pompei).

Il rock psichedelico fu in ogni caso una musica volta alla sperimentazione e che cercava, con varie modalità specifiche, l'insolito e lo "stupefacente". In questo senso esso veniva generalmente concepito come una forma di art rock; il confine fra rock psichedelico e rock progressivo (una delle forme principali dell'art rock) è spesso molto labile (si possono citare in questo ancora i Pink Floyd o i gruppi della scena di Canterbury).

Storia


Gli anni '60 negli Stati Uniti


L'uso di droghe con intenti di esplorazione artistica nel contesto di generi musicali come jazzblues, rock e folk
risale almeno ai primi anni sessanta. Fra i primi esempi di musica con evidenti riferimenti a esperienze allucinatorie legate all'uso di acido o sostanza simili si possono ricondurre all'opera di Bob Dylan e dei Byrds nei primi anni '60 (cui si aggregarono gruppi similari dell'area di Los Angeles come i The Palace Guard).

 L'Exploding Plastic Inevitable fu uno degli spettacoli d'arte più importanti e rappresentativi degli anni sessanta, un mix di Pop artpsichedelia e cultura underground, creato e presieduto dal noto artista Andy Warhol
Il suo esordio fu nel marzo del 1966 al Trip di Los Angeles, il locale di Elmer Valentine più alla moda in quel periodo; proiezioni di film underground (soprattutto dello stesso Andy Warhol), diapositive e luci stroboscopiche facevano da sfondo alle danze sessuali dei ballerini sadomaso vestiti in pelle e armati di frusta (tra cui Gerard Malanga), infuocati dal rock psichedelico dei Velvet Underground, che suonavano dal vivo insieme a Nico, e dalle droghe allucinogene come l'LSD. Il fenomeno esplose nella prima metà del decennio soprattutto nella scena folk statunitense, con artisti come Holy Modal Rounders, per passare al rock soprattutto con i Grateful Dead (fu soprattutto per riferirsi a questa celebre band che si diffuse negli Stati Uniti l'espressione acid rock, "rock (da) acido").

 I "Dead" di quest'epoca sono celebri per il groove ipnotico delle loro performance dal vivo sotto l'influsso di LSD, in cui ogni brano poteva trasformarsi in una improvvisazione potenzialmente infinita (la durata del brano Dark Star in diverse incisioni dell'epoca varia da pochi minuti a quasi un'ora). Il gruppo introdusse anche l'uso di illuminazioni di scena speciali come "luci pulsanti proiettate nel cielo". I loro concerti più celebri (per esempio al Trips Festival del 1966) costituirono per gran parte del pubblico il primo incontro con il rock psichedelico e, allo stesso tempo, con l'LSD

Buona parte del rock psichedelico nacque in California da San francisco a Los Angeles dove esplose la  "Summer of love". Gruppi di folk rock come i Jefferson Airplane, che nel 1967 incisero i primi singoli di successo chiaramente psichedelici: White Rabbit e Somebody to Love e i già citati Byrds di Crosby (futuro membro dei famosissimi Crosby still nash &Young)


Nella città di Los Angeles si erano formati nel 1965 i Doors, il cui nome era tratto, significativamente, dal libro Le porte della percezione di Aldous Huxley del 1954 (nel quale la mescalina veniva presentata come uno strumento per espandere la coscienza). Il loro celebre singolo Light My Fire conteneva un riferimento in un celebre verso (che la televisione cercò invano di censurare durante l'apparizione live del gruppo all'Ed Sullivan Show): girl we couldn't get much higher (letteralmente: "ragazza, non potremmo essere più in alto", dove però l'"altezza", nello slang, si riferisce agli effetti della droga). Grazie all'influenza di questi artisti fondamentali (e molti altri minori) il fenomeno del rock psichedelico si diffuse fino a "contagiare" gruppi che sarebbero parsi molto lontani da quel contesto culturale, come i Beach Boys col loro album Pet Sounds e il singolo Good Vibrations del 1966. Non da ultimi i Vanilla Fudge una band che mescolò psichedelia e hard rock producendo un sound assolutamente originale.



Gli anni '60 in Inghilterra 


Contemporaneamente alla scena americana, anche il Regno Unito conobbe una rapida diffusione di musica psichedelica a partire dalla metà degli anni '60. Uno dei primi esempi in questo senso è il singolo di successo Sunshine Superman di Donovan (1965). 
Mentre grandi gruppi come Pink Floyd, Moody Blues e Soft Machine iniziavano il percorso che li avrebbe portati a diventare predominanti nella scena del rock psichedelico, i Beatles portarono questa tendenza al centro dell'attenzione a partire almeno dal loro album Revolver (1966), con brani psichedelici (seppur in via molto embrionale) come Tomorrow Never Knows (ma anche la stessa Yellow Submarine può essere letta in questa chiave). L'album successivo Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band del 1967 (un classico per molti motivi), in cui compariva tra l'altro la già menzionata Lucy in the Sky with Diamonds, viene spesso considerato come il primo esempio maturo di rock psichedelico inglese. Secondo molti critici, però, non si può parlare di psichedelia nel caso dei The Beatles: si tratterebbe infatti di un fenomeno commerciale, e le stesse canzoni manterrebbero un impianto tradizionale basato sul ritornello e una lunghezza di tre minuti circa. Meno commerciale e nettamente più incline allo Psichedelico è la traccia numero sei di Abbey Road: I Want You (She's So Heavy), in cui il ripetitivo riff e gli effetti sonori in sottofondo, della durata di circa 7 minuti, ricordano, seppur in maniera embrionale, il genere Heavy Metal e, a tratti, come detto, il Rock Psichedelico.
Sul versante blues-rock, la psichedelia iniziò ad emergere con band come i Led Zeppelin ed i Cream o con artisti come Jimi Hendrix (che pur essendo statunitense emerse musicalmente nel Regno Unito) e Syd Barrett. 
Furono però i Pink Floyd a portare alle estreme conseguenze il messaggio con i risultati più importanti (sia esteticamente che in termini d'influenza) a partire dal loro album di debutto The Piper at the Gates of down  coevo di Sgt. Pepper dei Beatles (entrambi pubblicati nel 1967) e da molti considerato il vertice assoluto del rock psichedelico. Nello stesso periodo, elementi psichedelici divennero evidenti nella produzione di numerose altre grandi band, inclusi gli Who, che nell'album Tommy parlano della "acid queen" e i Rolling Stones (soprattutto a partire da Their Satanic Majesties Request).


La fine degli anni '60 

La fine del decennio fu caratterizzata da una forte reazione di ostilità, anche politica, verso la cultura delle droghe che aveva caratterizzato gli anni precedenti, e questa reazione colpì anche la musica che questa cultura aveva prodotto. Alcuni musicisti si fecero portavoce, ciascuno a modo proprio, di questa reazione; per esempio John Wesley Harding di Bob Dylan si può considerare una sorta di manifesto del rifiuto del rock psichedelico a favore di un ritorno al rock "delle origini". Eric Clapton abbandonò i Cream opponendosi apertamente alla loro evoluzione in senso psichedelico; e persino i Grateful Dead abbandonarono gli aspetti più acidi del loro stile per riconfluire in un rock più mainstream con album come Workingman's Dead.
Molti degli artisti e dei gruppi che avevano intrapreso la via psichedelica negli anni '60 proseguirono il loro percorso di esplorazione musicale dando vita al rock progressivo degli anni '70, in cui l'uso di suoni insoliti e la struttura complessa dei brani psichedelici si combinava con influenze jazz, classiche, e altri elementi della musica d'arte. 
Per esempio gli Yes, uno dei gruppi di punta del movimento progressive, nacque dalle ceneri di tre band Syn, i Tomorrow di Steve Howe e i Mabel Greer's Toyshop. Altre eco psichedeliche risuonano nell'hard rock di gruppi come i Black Sabbath o nello space rock di Hawkwind o dei Gong (che sono forse uno dei pochi gruppi degli anni '70 di cui si potrebbe dire che siano rimasti effettivamente psichedelici nel senso originale del termine). Nel 1969 esce anche Breathe Awhile, unico album degli Arcadium, gruppo musicale che appartiene alla coda del movimento psichedelico inglese.

Il rock psichedelico in Italia


L'Italia non ha avuto un proprio movimento unitario di rock psichedelico; ci sono stati comunque alcuni tentativi isolati, in genere evidentemente ispirati alla musica britannica e statunitense, espressi da gruppi beat.


Tra i lavori più originali bisogna citare il 45 giri Danze della sera del gruppo romano dei Chetro & Co. (in cui militavano Ettore De Carolis e Gianfranco Coletta) e l'album Dedicato a de Le Stelle di Mario Schifano (1967); quest'ultimo disco si apre col brano dal titolo Le ultime parole di Brandimarte, dall' Orlando Furioso, ospite Peter Hartman e fine (da ascoltare con TV accesa senza volume), una suite di quasi venti minuti di simbolismi onirici.

Sono poi da ricordare i Jaguars (con il brano Devi combattere), l'album Ad gloriam delle Orme (del 1968), gli Hugu Tugu con la loro cover di Somebody to love dei Jefferson Airplane Fino a ieri, i torinesi Fantom's con Le insegne pubblicitarie (e gli altri brani contenuti nel loro album postumo), gli Astrali, anche loro torinesi, autori di una suite Un altro viaggio allucinogeno (sul modello di Interstellar overdrive dei Pink Floyd), o gli Innominati che incidono Prendi un fiammifero (cioè Light my fire dei The Doors), i The Rokes in brani come Finché c'è musica mi tengo su o l'Equipe 84 in molte canzoni dell'album Stereoequipe, e I Templari del chitarrista Tony D'Urso. Infine il giovane Lucio Dalla, nel suo album d'esordio, (Lucio Dalla), inserisce un brano intitolato LSD e altri brani dell'LP, tra cui la title track, presentano atmosfere allucinate e moderatamente innovative trovate sonore. Senza dimenticare I New trolls ricercatori di nuovi suoni e di un sound musicale e vocale che esploderà nei successivi anni '70 con le loro produzioni "progressive" quali Concerto Grosso e UT.  



Negli anni '70 sono da ricordare, tra le produzioni psichedeliche italiane, quelle di alcuni esponenti del rock

progressivo italiano, come l'esperienza di Franco Battiato con gli Osage Tribe, i primi dischi di Claudio Rocchi, di Alan Sorrenti e di Juri Camisasca ed il progetto noto come Albergo Intergalattico Spaziale.
A questo progetto partecipano Giacomo Mino Di Martino, già attivo con I Giganti durante gli anni sessanta e la moglie Edda Terra Di Benedetto: il nome Albergo Intergalattico Spaziale ripropone quello di un locale gestito dalla coppia a Roma.


Il loro unico album, registrato in proprio nel 1978, contiene musica basata su un massiccio uso di tastiere e rimanda alle esperienze di gruppi cosmici tedeschi come i Tangerine Dream; il disco era concepito come un’opera antinucleare.
Non mancano sperimentazioni più recenti, come quelle riconducibili agli anni '80 e definite come Neopsichedelia: torinesi No Strange, considerati seminali per la scena neopsyco internazionale, i pescaresi Vegetable Men, i vercellesi Effervescent Elephant, i Nightdriving Gossip, attivi nell'area torinese, che mutarono in seguito il loro nome in Harp1, i romani Technicolour Dream e al post 2000 (Jennifer Gentle, Ghostchildren, Delirio Sonoro).

Neo-Psichedelia

La Neo-Psichedelia (rock psichedelico moderno) è la rinascita del movimento considerato sostanzialmente terminato nei primi anni '70. Una forma di musica melodica libera associata all'indie rock che impiega suoni elettronici distorti o inusuali; include artisti da diversi orizzonti e generi musicali (come new wave, alternative rock, shoegaze, space rock, e ambient) molto influenzati dalla psychedelia dei 60's. Gruppi come 
My Bloody Valentine, The Jesus and Mary Chain,  Bangles,  Cocteau Twins, Primal Scream,  The Warlocks, Porcupine Tree, The Mars Volta,  Verdena, ecc


Discografia varia

USA
Byrds - Fifth dimension
Jefferson Airplane - The best off
Grateful dead - Aoxomoxoa
Velvet underground - The velvet Underground & Nico
Doors - Greatest hits
Beach Boys - Pet sounds
Vanilla Fudge - The beat goes on
Quicksilver messenger Service - Happy trails
Moby Grape - Wow
Chocolate watch band - No way out
Electric Prunes - I Had too much too dream
Kaleidoscope - Side Trips
Love - Forever changes 
Shadow of the Knight - Various songs
Spirit - Various songs
Steppenwolf - live

GRAN BRETAGNA
Tomorrow - My white bicycle
 Pretty Things - S.F. Sorrow 
The Crazy World of Arthur Brown - Fire
Deviants - Ptoof
Beatles - Sgt Peppers Lonely hearts club band
Jimi Hendrix - Electric Ladyland
John's children - Orgasm
Pink Floyd - The piper at the gates of down
Moody Blues - Days of future passed
Soft Machine - volume two
The Move - The BBC Sessions 1967-68
The Idle race - Idle race

ITALIA
Le Stelle di mario Schifano - Dedicato a...
Jaguars - Devi combattere
Osage tribe - Arrow head 
Corvi - Un ragazzo di strada
Orme - Ad Gloriam
Gli Astrali - Viaggio allucinogeno
Equipe 84 - Various
Claudio Rocchi - Volo magico n.1
Alan Sorrenti - Aria
New Trolls - Visioni 

NEO-PSICHEDELIA
The Bangles - Live in Pittsburgh
The Chameleons - Script of the bridge
Eco & the Bunnymen - Porcupine
Teardrop explodes - Live at the left banke
Green on Red - Gravity talks
My Bloody Valentine - Loveless
Jesus and Mary Chains -Psychocandy
Stone Roses - The Stone Roses album
Chesterfield - Stop
Birdmen of Alcatraz (Italy) - Birdcage
No Strange (Italy) - L'universo
Verdena (Italy) - Solo un grande sasso

VARIE
50 pysichedelic '60 bands to hear before to die






Nessun commento:

Posta un commento